padre Paolo De Leo, dc
Dopo tre anni di assenza, anche i giovani dell’Associazione Jarom sono riusciti a tornare in India per dare una mano nell’educazione degli studenti della Nawa Maskal School, con un bel periodo di confronto e studio tra la giungla indiana e il bosco italiano, il ciclo di coltivazione del riso, giochi tradizionali.
Nel frattempo la Nawa Maskal School ha continuato a sfornare giovani ben preparati, capaci di superare a pieni voti gli esami di maturità e così affrontare gli studi pre-universitari al meglio.
Dopo il calo fisiologico di iscrizioni nel periodo della pandemia Covid, la scuola sta tornando a crescere nei numeri e di conseguenza nell’entusiasmo. Come sempre, nonostante le lezioni inizino alle 8,30, c’è già chi arriva per giocare (o anche per ultimare i compiti) alle 7. È d’ispirazione e confortante constatare che qui venire a scuola è un piacere e non un obbligo per gli studenti.
La costruzione della nuova palestra-aula magna è tuttora in corso, ma finalmente a settembre si è ripartiti. Grazie a un architetto italiano che ha risposto ai nostri ripetuti appelli in tre mesi si potranno fare passi avanti, tanto nella preparazione delle capriate – che si spera entro l’estate 2024 copriranno l’edificio – quanto nella costruzione dei muri in terra cruda, interrotta con l’inizio della pandemia, e infine nella fabbricazione delle tegole in terracotta.
Anche qui le difficoltà non mancano; i costi della manodopera e dei materiali sono saliti in modo esponenziale, i ritardi della stagione dei monsoni hanno impedito per oltre un mese la ripresa dei lavori, l’acquisizione di travi in legno fedeli a quanto richiesto per qualità e dimensioni continua ad essere faticosa; ma soprattutto, chi seguirà i lavori quando l’architetto italiano partirà? Riusciremo a trovare qualche architetto o ingegnere che possa venire fin qui? E con i pochi fondi rimasti (i margini sono ormai praticamente nulli), c’è solo da sperare che non sorgano nuovi imprevisti.
Intanto vanno avanti anche i progetti in città, a Ranchi, Kumhar Toli. La Little School Stefano & Gaetano continua ad accogliere nuovi bambini ogni anno (ciò purtroppo significa che c’è ancora tanto bisogno di aiuto e quindi anche delle adozioni di classi, su cui l’Associazione Yatra si prodiga con perseveranza e fedeltà); ogni anno continuiamo ad assistere nello studio bambini e ragazzi ormai già ben avviati nelle scuole riconosciute.
La sartoria confeziona uniformi per le nostre scuole e sempre più apprezzati capi d’abbigliamento per il mercato indiano (ancora poco sfruttato) e italiano (con sempre crescenti difficoltà).
Il centro informatico offre possibilità di formazione per i giovani, sia con i corsi di avviamento al computer sia con l’accompagnamento nello studio e nella preparazione a esami e concorsi.
Il dispensario finalmente ritrova uno dei suoi più apprezzati medici, Mrs. Kiran, che almeno una volta la settimana affronta i casi che Agatha, l’infermiera –ammirabile nel suo essere sempre presente ogni giorno, ormai da tanti anni – non può risolvere da sola.
Piccola nota sulla comunità Dottrinaria, che negli ultimi due anni ha ripreso ad accogliere un bel numero di seminaristi (quest’anno provenienti non solo dal Jharkhand ma anche dall’Orissa), tenendo così viva la speranza per un futuro di servizio in questa terra così martoriata.