Di Thomas Fouvry
Ho fatto le valigie e sono partito. Andato in un altro continente, andato dall’altra parte del mondo, in Burundi. Perché? Come mai? Cosa mi ha spinto a partire? Non lo so. Forse il mio desiderio di scoprire, di vedere il mondo attraverso i miei occhi, di evadere dalla mia vita predefinita in una Parigi senza sorprese, perennemente ripetitiva.
Così ho fatto le valigie e sono partito per il Burundi, a Bujumbura dove la congregazione dei Padri Dottrinari non mi ha semplicemente accolto, ma mi ha integrato completamente nella loro vita comunitaria.
Ogni mattina, dopo la messa e la colazione condivisa in comunità con i seminaristi e i padri dottrinari, mi recavo in un dispensario nel centro della città, gestito da sei suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, al fine di prestare assistenza ai bambini abbandonati, malnutriti, in cancrena, amputati, agli uomini malati e alle donne sofferenti.
Nonostante i miei 4 anni di studi di medicina in Francia, mi sono trovato di fronte ad una quantità di patologie che in Europa esistono solo marginalmente o addirittura non esistono più.
Ma nonostante la mancanza di tutto… materiali, soldi, manodopera… Tutto era solo gioia. Non so se avete mai condiviso la vita quotidiana di una persona di fede, ma dedicandosi interamente a Cristo, facendo questo “sacrificio” della propria vita, come molti potrebbero pensare, sacerdoti, fratelli e sorelle irradiano un amore che aspira solo ad essere condiviso, un amore di tale semplicità che arriva al cuore senza ostacoli.
Nel catechismo ci viene insegnato a vedere Gesù in ogni uomo. Sappi che il compito è molto più semplice quando sei circondato da uomini di chiesa. Ho visto questo amore nelle Suore della Carità e nei Fratelli Dottrinari con cui ho condiviso il mio soggiorno. Ho condiviso le loro risate, i loro dolori, le loro gioie, le loro preghiere e i loro canti. Ho visto questo amore irradiarsi negli occhi di bambini abbandonati e malnutriti, di giovani madri sopraffatte dal peso della vita, di padri distrutti dal duro lavoro appena sufficiente a sfamare i figli, di anziani ai margini della vita…
Dove il corpo è più difficile da curare per mancanza di mezzi, l’anima è accompagnata nel modo più bello da uomini e donne di fede.