Enzo e Katia, comunità di Salerno

Centocinque persone provenienti da tutta Italia, ospiti per quattro giorni in una casa dottrinaria a interrogarsi su quanto sono disposte a servire nella chiesa di Gesù. Il Campo del Movimento Familiare Dottrinario è un’esperienza di accoglienza gioiosa, testimonianze disarmanti, confronti appassionati, condivisione dei pasti ma anche delle difficoltà e delle paure… preghiera, tanta preghiera comunitaria.
È quanto abbiamo vissuto a Vigevano (Pv) dal 25 al 28 aprile presso la parrocchia di San Giovanni Bosco in Cristo Re, accolti dai vigevanesi e da padre Giuseppe Cuffari. Famiglie provenienti dalle comunità di Vittoria (Rg), Salerno, Roma, Torino, Vigevano e Cavaillon in Francia, si sono ritrovate all’appuntamento annuale, sulle tracce di san Cesare de Bus, per riabbracciarsi e accogliere nuove famiglie che incuriosite dalla proposta del Movimento si sono lasciate coinvolgere.
In contemporanea, i nostri ragazzi e ragazze dai 12 ai 22 anni hanno vissuto il primo campo di formazione per animatori Cesar-stock, coordinato da padre Paolo con l’aiuto di una band di musicisti. Uniti, inclusivi, prossimi l’un l’altro, nello stesso tempo leggeri e profondi, i nostri ragazzi ci hanno mostrato la loro gioia di vivere e la voglia di illuminare il mondo. Per loro il prossimo appuntamento sarà dal 10 al 17 luglio a Murisengo (AL). Proponetelo ai vostri figli, troverete tutte le informazioni su www.dottrinari.org

Nei quattro giorni abbiamo potuto conoscere la realtà de “Il Focolare”, associazione di solidarietà familiare fondata, con altri, da alcune delle nostre famiglie dell’MFD di Vigevano – mettendo al centro il focolare domestico come già intuito da Chiara Lubich per il suo movimento – con l’obiettivo di creare una rete di famiglie solidali, accoglienti e disponibili. Particolarmente commovente è stata la testimonianza dei giovani del progetto PS3, nato all’interno del Focolare, un percorso per ragazzi amanti dello sport, della natura e desiderosi di vivere la propria vita con la prospettiva del viaggio. Uno dei ragazzi protagonisti del progetto ha raccontato che grazie a PS3 ha capito che «il cambiamento parte da sé» e così anche noi adulti, grazie a questa testimonianza, impariamo ad avere coraggio, ad accettare noi stessi, a chiedere aiuto, a non scappare davanti le difficoltà, a prendere una decisione, a chiedere scusa, a sostenerci con un abbraccio, a stare insieme.
Nel pomeriggio della stessa giornata abbiamo conosciuto Mariapia Manzini, donna-coraggio vigevanese che, con la sua famiglia, ha adottato e avuto in affidamento tanti bambini, con disabilità gravi e sieropositivi. Una guerriera dalla fede grande, dal cuore immenso e come lei stessa si racconta «una donna con le mani lunghe e gli occhi chiusi, perché quando si accoglie un bambino ultimo tra gli ultimi, cambiano i canoni di bellezza e si aprono nuove grandi storie d’Amore».
La chiesa-santuario della Madonna di Pompei di Vigevano è stata un’altra scoperta: al di là della bellezza architettonica del santuario, ampio e imponente a tre navate, impreziosito dalle immagini dei quindici misteri del rosario e da splendide vetrate, abbiamo respirato fra le sue mura la presenza di un uomo di Dio, don Pier Luigi Gusmitta che è salito al Padre lo scorso 3 maggio a 89 anni. Don Gusmitta ha fatto del santuario della Madonna di Pompei un vero e proprio riferimento per la famiglia, con iniziative importanti di pastorale familiare. Tre generazioni di famiglie non solo vigevanesi hanno beneficiato della sua presenza, della sua amicizia e da oggi anche noi diveniamo custodi della sua illuminata eredità. Durante il campo le nostre giornate sono state ritmate da momenti di preghiera, spunti di riflessione proposti dai sacerdoti e dalla condivisione in gruppi delle proprie esperienze, momento fondamentale di conoscenza e comunione, caratteristico dei nostri incontri. Tra coffee-break, brindisi e momenti di convivialità abbiamo potuto anche visitare il Castello Sforzesco di Vigevano e la bella piazza Ducale. Un grande grazie va alla comunità di Vigevano, straordinari organizzatori e splendidi padroni di casa.
Torniamo a casa con il cuore ricco di emozioni, spinti da una forza nuova e più consapevoli della ricchezza dei doni che ciascuno possiede. Questa ricchezza va spesa, donata, non trattenuta per sé perché “chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9, 6-7).
Un ringraziamento particolare va a padre Bruno Legnaro, parroco di “Cristo Re” che, pur non potendo essere presente per motivi di salute, ci è stato vicino con la preghiera e ha messo a disposizione i locali della parrocchia.