Quarto campo per i giovani Cesar-stock dall’11 al 20 luglio 2025 tra le montagne della Val Maira, a Chiotto, frazione di Celle Macra, in provincia di Cuneo.
Titolo dell’incontro: “Segni di Speranza”. Le giornate sono state ritmate da un percorso spirituale, per comprendere meglio la Speranza, e da un intenso lavoro per la creazione dell’Inno Cesar-stock.
Il cammino spirituale, su richiesta dei giovani partecipanti, si è sviluppato con l’approfondimento della bolla di papa Francesco d’indizione del Giubileo “Spes non confundit” e con l’analisi della speranza, rivista a partire dalla sua relazione con il nostro io più profondo, con Dio, con gli altri e con il mondo.
L’altro obiettivo del campo era creare una melodia e scrivere un testo che rappresentino quello che stanno vivendo i giovani nel cammino Cesar-stock, unirli e comporre un canto in cui ciascuno possa riconoscersi e che possa presentare il gruppo. Al termine dei nove giorni … missione raggiunta!
Per il cammino spirituale hanno aiutato a riflettere, con le loro testimonianze, persone splendide, che hanno affrontato temi non scontati. Fabrizio Motta, medico che somministra cure palliative, ha risposto alla domanda “la Speranza davanti al male incurabile”; Alessio e Valentina, sposi che hanno accolto nella loro famiglia due bambini, hanno affrontato il tema “Io e la Speranza: la gioia di vivere”; Nicolò Cassano (responsabile Caritas di Cuneo) e Giuseppe (con esperienza di carcere e latitanza) hanno accompagnato la riflessione sul tema “Dio e la Speranza: il giudizio diverso”.
Giampy Sandri, costretto sulla sedia a rotelle da postumi del vaccino anti-polio, ha toccato il cuore di tutti testimoniando la sua gioia di vivere e l’entusiasmo della fede, a partire dal tema, “Gli altri e la Speranza: cosa vuol dire amare davvero l’altro”, mentre Giorgio Falco, medico, volontario di Operazione Colomba, ha raccontato le sue esperienze sui confini di guerra affrontando il tema “I Popoli e la Speranza: l’umanità in conflitto”.
Tra una riflessione e una preghiera, paio di gite … la seconda quasi “epica” sul monte Tibert a 2600 metri …, vera sfida vinta con coraggio da tutti!
Il lavoro sull’Inno è andato alla grande, e presto potrete ascoltarlo, e se volete, ballarlo insieme ai giovani del Cesar-stock … qui vi anticipiamo il ritornello …; lo immaginiamo come un messaggio di Cesare per tutti noi:
«Formiamo un mosaico di frammenti vivi,
colori e motivi, incastri precisi,
prenderai coraggio per riempir lo spazio,
in questo viaggio».